Sono ben 7 le tendenze sbagliate che i consumatori attuano durante la spesa: correggendole è possibile risparmiare cifre considerevoli.
Il 2025 è iniziato con un carico non da poco: il nuovo tasso di inflazione, che si aggira intorno all’1,5%, sta iniziando a farsi sentire sulle tasche degli italiani, soprattutto quando si tratta della spesa quotidiana.
Se è vero che il carrello della spesa già da tempo sta vedendo un aumento dei prezzi di alcuni beni fondamentali, quest’anno la situazione sembra destinata a peggiorare. I rincari non si limitano a pochi prodotti, ma stanno coinvolgendo un po’ tutti i settori alimentari, colpendo, inevitabilmente, le famiglie.
Con l’incertezza economica che aleggia, il 2025 potrebbe rivelarsi un anno davvero complicato. Come affrontare questo scenario senza ritrovarsi con il portafoglio vuoto? La risposta non è semplice, ma , in parte possiamo darci la colpa. Sì, perché spesso sono proprio alcune abitudini quotidiane che, senza accorgercene, alimentano l’inflazione e ci fanno svuotare il portafoglio molto più velocemente di quanto dovremmo.
Al momento non possiamo definire con certezza il futuro della spesa, visto che il 2025 è appena iniziato. Se da una parte è vero che ci saranno rincari, dall’altra è corretto precisare che pensioni e stipendi verranno adeguati a questo tasso, sebbene non tutti. In ogni caso, la spesa rappresenta una delle uscite più ingenti per le famiglie, nonché la più trascurata. Di errori comuni, nel dettaglio, ne troviamo 7.
Sono abitudini che si radicano nelle routine quotidiane, ma che, se non corrette, si traducono in un impatto economico notevole. La prima è sicuramente quella di non pianificare la spesa. È matematico: fare acquisti senza un’idea chiara di cosa serve porta spesso a riempire il carrello con prodotti inutili o superflui, che vanno ad aggiungersi alla spesa senza portare effettivo beneficio.
Un’altra cattiva abitudine è quella di non confrontare i prezzi. Lo sappiamo, al giorno d’oggi il tempo non è mai abbastanza, ma andare sempre nello stesso negozio senza considerare le alternative, non valutare le offerte o approfittare di promozioni stagionali significa pagare di più per la stessa qualità. È infatti importante essere consapevoli delle differenze di prezzo tra supermercati, negozi online e mercati rionali, che spesso offrono occasioni migliori.
Poi c’è la tendenza a fidarsi troppo delle etichette. Le confezioni più belle, i prodotti apparentemente più pregiati non sono sempre i più convenienti. In molti casi, la qualità è paragonabile a quella di prodotti meno costosi, ma la differenza di prezzo è notevole. Ogni tanto proviamole le sottomarche o quelle proposte dal supermercato, non sia mai che potremmo rivalutarle.
Infine, una delle abitudini peggiori è quella di non approfittare degli sconti. E anche qui c’è di mezzo il tempo a disposizione, ma non considerare l’opportunità di accumulare punti fedeltà, utilizzare buoni sconto o approfittare di offerte speciali significa rinunciare a vantaggi concreti.
La morale? Perdere mezz’ora in più nell’organizzazione può portarci ad un risparmio importante a fine mese, ben più alto delle nostre aspettative.
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